Si concluderà oggi il corso di cultura aeronautica rivolto agli studenti della classi IV e V della città di Grosseto promosso dall’aeronautica Militare in collaborazione con il MIUR.
Lo svolgimento prevedeva due fasi: una teorica svolta nella nostra Aula Magna sui principi del volo ed il funzionamento dell’ aeroplano, e una pratica che prevedeva un volo di ambientamento con il velivolo ad elica (SIAI 208).
Venerdì 26, alle ore 15.00, sempre nella nostra Aula Magna, è prevista la cerimonia finale durante la quale verranno premiati i primi classificati tra coloro che si sono distinti Durante le lezioni teoriche e sull’attitudine al volo dimostrata e che riceveranno un premio e la possibilità di trascorrere un periodo presso l’Aeroporto di Guidonia, sede del 60° Stormo, per volare al fianco di un istruttore di volo, con un aliante biposto.
A tutti i partecipanti sarà consegnato l’attestato di frequenza che assegna un punteggio di merito in alcuni concorsi dell’Aeronautica Militare.
Indipendentemente dai risultati ottenuti il corso è stato molto apprezzato dai ragazzi e ha riscosso un notevole successo tra tutti i partecipanti affascinati dal mondo dell’aeronautica e dal volo.
Durante le lezioni teoriche i ragazzi si sono molto impegnati nello studio e anche quelli che di solito sono poco interessati o svogliati erano molto presi da quanto stavano apprendendo. Sui loro visi si leggeva una partecipazione e una motivazione che raramente si nota. Merito degli istruttori, i Capitani e il Colonnello che hanno saputo coinvolgerli con una verve che non ha eguali.
Si sa che da sempre il volo affascina perché libera dagli schemi , dai pregiudizi e dalle imposizioni, pone nuovi traguardi e consente di superare ogni limite fissato anche dalla natura stessa.
Sintomatico è questo passo del testo dannunziano “Forse che sì forse che no” :
” E dal balenare delle rondini, sul fiso sguardo degli stagni, gli si compose l’ immagine del suo volo.
E immaginò di condurre non la rapidità che striscia ma quella che solleva; immaginò di ritrovarsi nella lunga fusoliera che formava il corpo del suo congegno dedàleo tra i due vasti trapezii costrutti di frassino di acciaio e di tela, dietro il ventaglio tremendo dei cilindri irti d’ alette, di là dai quali girava una forza indicibile come l’ aria: l’ elica delle curvature divine”.
Che abbiano provato queste sensazioni i giovani aspiranti piloti grossetani?
E quindi come non ringraziare i nostri Cavalieri e le nostre Dame dei cieli che vegliano sul nostro spazio aereo e hanno dato ai ragazzi grossetani la possibilità di realizzare quello che è il sogno di tutti noi e di sentirsi parte di un mondo quasi leggendario che spesso è visto molto da lontano?
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