Si è svoltWP_20170519_002o ieri il convegno “Luca Pacioli, padre della ragioneria moderna” e dal titolo sarebbe potuto sembrare un incontro dedicato a specialisti e cultori della materia ma si è rivelato tutt’altro.

Merito indubbiamente dei relatori che la padrona di casa, come sempre sapientemente, ha saputo riunire nelle vesti di menti oratorie brillanti.

 

E’ stata infatti la prof.ssa Francesca Dini, Dirigente Scolastico dell’Istituto ad aprire le due sessioni dei lavori, sia quella antimeridiana che quella pomeridiana seguita dal prof. Matteo Martelli, nella sua veste di presidente del centro studi “Mario Pancrazi” e promotore dell’attività convegnistica di rilievo internazionale per il cinquecentenario della morte del Pacioli.

Sono quindi intervenuti i relatori principali della mattina: il prof. Giuseppe Catturi, dell’Università degli studi di Siena e il Dott. Argante Ciocci, ricercatore di storia della IMG-20170519-WA0012scienza.

Illustrazione di ampio respiro, quella del prof. Catturi, che ha portato l’uditorio indietro nel tempo, in un viaggio che si è svolto tra Perugia, Assisi, Venezia e le altre città che il Pacioli visitò e frequentò e riportando agli incontri ed alle collaborazioni con altri “giganti” del tempo quali Leonardo da Vinci, Piero della Francesca ma anche con figure emblematiche dei regnati rinascimentali quali Beatrice d’Este.

Un vero e proprio romanzo raccontato che è stato accompagnato dall’intervento dello storico della scienza che con arguzia ed affabilità ha saputo proporre all’uditorio spunti di riflessione ed approfondimento sulle produzioni e sulla perdurante attualità del lavoro del Pacioli.

Il convegno è quindi ripreso nel pomeriggio con uditorio più ristretto ma professionalmente qualificato essendo composto da docenti, professionisti economici del territorio e cultori della materia.

La parte pomeridiana è stata il regno del professor Cavazzoni che ha richiamato non soltanto l’opera del Pacioli con esempi e dimostrazioni di attualità ma ha anche ricordato le radici della tecnica (e della scienza) della ragioneria.

Questa l’eredità evidenziata con maestria dall’illustre docente, portata in evidenza in quell’istituto scolastico che, fino a pochi anni or sono, era da tutti chiamato semplicemente “Ragioneria” e che a tutt’oggi ne conserva, orgogliosamente, gli insegnamenti.

E non si pensi che tali interventi, fossero formali, pomposi, noiosi.

Anche durante il successivo intervento, quello del prof. Fabio Santini, dell’Università di Perugia, si è udita più volte la risata condivisa tra relatore ed uditorio grazie anche ad esemplificazioni ed attualizzazioni degli argomenti ed alla condivisione di problemi, proposte e soluzioni.

Un ottimo esempio di come cultura, ricerca e condivisione di conoscenze e valori possano essere realizzate a vantaggio di tutti coloro che siano disposti ad accettarle e perseguirle.